Banda ultralarga: 10 Giga al secondo entro il 2030 grazie al 5,5G
Quando il 5G non è ancora disponibile in gran parte dei Paesi, già si parla della sua evoluzione. Il 5,5G promette performance ancora più sorprendenti: trasmissioni dati alla velocità di 10 giga al secondo!
Sulla scia di un mondo sempre più digitale, anche le infrastrutture di rete mobili di ultima generazione sono già pronte per essere sostituite dalla loro evoluzione. Ma aziende e privati hanno davvero bisogno di connessioni mobili sempre più performanti?
Aumentano i dispositivi connessi
Ci troviamo nel bel mezzo della rivoluzione digitale: sempre più processi, aziendali e non, avvengono online e attraverso piattaforme digitali. Il numero dei dispositivi connessi all’interno di uffici e aziende è sempre maggiore.
Se fino a qualche anno fa, i dispositivi connessi in ambiente lavorativo erano computer, server, periferiche e smartphone. Ma la rivoluzione digitale sta passando anche per i dispositivi smart: oltre a computer e server, in azienda oggi sono connessi alla rete anche impianti d'illuminazione, impianti di sicurezza, e gli esempi e le possibilità vanno aumentando.
Lo smart office e smart working richiede performance ancora maggiori a tecnologie che abbiamo già definito sorprendenti.
Da Huawei, e in particolare dal suo Executive Director David Wang, arriva un’importante predizione: entro il 2030 (un futuro molto prossimo) la velocità di banda larga raggiungerà i 10 giga al secondo. Oltre alla velocità sorprendente, il 5,5G promette anche maggiore stabilità: in ogni abitazione, attualmente, ci sono dai 5 ai 20 dispositivi connessi. Con la diffusione delle smart home, nei prossimi anni si passerà ad avere 150-200 dispositivi connessi per ogni abitazione. Questi numeri aumentano in maniera esponenziale in ambienti lavorativi e produttivi.
Oltre all’implementazione delle infrastrutture, per rendere possibile la predizione di Wang, sarà doveroso anche sviluppare un ecosistema compatibile con tali nuove tecnologie. Il 5,5G sarà infatti in grado di supportare applicazioni ancora più complesse di quelle che conosciamo oggi. Applicazioni come metaversi e interazioni in tempo reale potranno avere una maggiore diffusione e la realtà virtuale diventerà sempre più parte integrante di quella reale, fino a far scomparire il confine, già sottile, tra reale e virtuale.